La seconda domenica di ottobre, a Santa Caterina Villarmosa, si celebrano i festeggiamenti in onore della Madonna della Zotta con la tradizionale messa cantata del mattino, la processione pomeridiana con il simulacro della Madonna e i tradizionali giochi pirotecnici “u castiddu”.
In occasione della festa, nel pomeriggio, vengono organizzati dei giochi per ragazzi e tra i più amati vi è il classico gioco dei “pignatoni”, dove i partecipanti, bendati, cercano di rompere con un bastone dei vasi di ceramica appesi ad un filo, contenenti vari premi. Altri giochi sono: la corsa con i sacchi; il gioco della padella, in cui il concorrente deve cercare di afferrare con i denti una moneta sul fondo della padella con cenere e tanti altri ancora.
La chiesetta della Madonna della Zotta sorge sull’antica mulattiera che, da S. Caterina, conduce a Caltanissetta, a circa 500 metri dal centro abitato.
LA LEGGENDA
La leggenda vuole che una volta, per la festa di San Michele, alcuni abitanti di Santa Caterina andarono a Caltanissetta e videro una statua della Madonna delle Grazie abbandonata in una nicchia di una delle chiese della città, la comprarono e la portarono in paese. Appena arrivata la Madonna si verificarono tantissimi miracoli e quando la voce giunse ai nisseni, questi, ingelositi, pensarono bene di riprendersi la statua. Come dei ladri, a notte fonda, si intrufolarono tra le vie del paese e caricarono la statua su un carro trainato da buoi per riportarla a Caltanissetta ma, non appena si misero in cammino, giunti alla Zotta, i buoi non riuscirono più a trainare il carro e furono costretti a fermarsi.
Fu così che per onorare il volere della Vergine, che secondo i caterinesi desiderava rimanere in paese, fu costruita una cappelletta e poi nel 1905 fu edificata la chiesetta consacrata alla Madonna delle Grazie sotto il titolo di Madonna della Zotta.