La Via dei Frati è un percorso che passa dalla SP43, nei pressi nella nostra azienda.
Il percorso si snoda dalle città di Caltanissetta e San Cataldo, centro della Sicilia, a Cefalù, lungo strade provinciali, trazzere, sterrate e sentieri montani per circa 166 km, suddivisi in 8 tappe. Il cammino prende vita unendo idealmente antichi percorsi di pellegrinaggio diretti verso santuari posti in luoghi isolati, ma ricchi di fascino, o nei pressi di abitati che abbondano di storia e cultura.
Nasce dal desiderio di percorrere a piedi l’entroterra siciliano, così come per secoli hanno fatto i frati questuanti che, dai conventi maggiori, si spostavano fin nelle più remote campagne per raccogliere le offerte in natura da portare ai loro confratelli.
Fino a qualche anno fa, la memoria dei “Monaci di cerca” era viva nei paesi attraversati dalla Via dei Frati, e numerose sono le testimonianze del loro passaggio: dai conventi di Petralia, Gangi, Geraci Siculo, Blufi e Caltanissetta, agli ospizi utilizzati per il periodo estivo come quello presente a Resuttano. Ma non solo. Tra i Frati ricordiamo insigni scultori, che con le loro opere hanno accresciuto talmente il sentimento religioso che molte di queste sono attualmente venerate e hanno creato un vero e proprio movimento di pellegrinaggio continuo nelle chiese e nei santuari dove si trovano, come il Crocifisso di Castel Belici, opera di Frate Innocenzo da Petralia, ed i crocifissi di Frate Umile a Petralia Soprana ed a Geraci Siculo.
Tanti i santi che hanno vissuto e hanno lasciato un segno della loro presenza lungo la Via: da San Gandolfo di Polizzi Generosa, frate di origini lombarde, morto nella Settimana Santa del 1260 nel paese madonita, al frate francescano Michele Giarratana, che vide in sogno l’Arcangelo Michele proteggere la città di Caltanissetta dalla peste, al beato Guglielmo Gnoffi che da Polizzi Generosa iniziò un pellegrinaggio che lo portò a fondare la chiesa della Madonna dell’Alto per poi proseguire verso Rocca di Gònato, Caccamo e infine ancora a Castelbuono, dov’è molto venerato.
A farla da padrone lungo la Via dei Frati è la natura e il paesaggio. Nelle prime tappe dominano le ampie vedute di campagna, dove trionfa il verde dei campi vivacizzato dai colori dei tanti fiori, in primavera, e il giallo-oro delle distese di grano, nel periodo estivo. Salendo di quota e toccando le vette madonite si attraversano boschi di roverella, faggi, lecci e lo sguardo si allarga sulla valle dell’Imera settentrionale e buona parte della Sicilia fino a scorgere le isole Eolie. Verso le basse Madonie si incontrano radure destinate al pascolo e contornate dagli agrifogli giganti dove trovano rifugio la varia fauna selvatica che vive sui monti siciliani. Il cammino culmina con la visione del mare che già si può ammirare dalla terrazza di Gibilmanna e che si apprezza sempre di più giungendo a Cefalù, città con il Duomo Normanno patrimonio Unesco.