Scopri Santa Caterina Villarmosa

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Sul dolce pendio del colle Sant’Anna, anticamente S. Francesco di Paola, si estende il paese di Santa Caterina Villarmosa. E’ questo l’incipit della “ Storia particolareggiata del comune di S. Caterina Villarmosa” dell’arciprete F. Federico.

Il paese di S. Caterina Villarmosa nasce dalla masseria dei Grimaldi, anticamente posta nelle vicinanze dell’attuale chiesa Madre, fondato tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600. A Sud del paese si estendono le contrade di Muleri, Scavo e Monaco; ad Ovest la visuale è limitata dal Filo delle Rocche la cui altezza impedisce di spingere lo sguardo oltre; a Nord vi sono gli ex feudi Recattivo e Garisi; in fondo sorge la catena delle Madonie ed infine ad Est, le vastissime valli permettono un’ampia visione dell’Etna.

LA FONDAZIONE DI SANTA CATERINA VILLARMOSA

Le opinioni degli storici sono divergenti sull’epoca di fondazione del paese di S.Caterina. Secondo alcuni studiosi, la fondazione ufficiale avvenne tra il 1572 e il 1604 ma, secondo uno storico locale, la presenza dei primi abitanti nel feudo di Risigallo risale a circa ottanta anni prima.

Sempre secondo gli studi effettuati da uno storico locale, nei fatti, il territorio dell’attuale paese è rimasto inabitato, fino all’inizio del XVII secolo. La sola costruzione ancora in essere che è da fare risalire a tempi precedenti la fondazione del paese (tardo XIV/ inizio XV secolo) è l’edificio con il bellissimo portale con la bifora, ad angolo tra la via Caltanissetta e via Firenze.

LA RISERVA GEOLOGICA CONTRADA SCALERI

A circa due chilometri dal centro abitato si estende la Riserva Geologica Contrada Scaleri istituita nel 1997 con una superficie di circa dodici ettari: è particolarmente interessante per l’evoluzione di microforme carsiche nei diversi tipi di rocce gessosse derivanti dal processo di erosione dell’acqua sulla roccia, tutta la zona è caratterizzata da una rigogliosa vegetazione tra cui un raro esemplare di orchidea l’anacamptys pyramidalis. Ricca è anche l’area archeologica di questo paese e precisamente di Cozzo Scavo antico insediamento fenicio.

IL SITO ARCHEOLOGICO DI COZZO SCAVO

Il territorio compreso tra Caltanissetta e Santa Caterina Villarmosa registra una notevole concentrazione di siti umani antichi, che attestano una frequentazione della zona a partire dall’età preistorica fino ad età tardo imperiale.

I MONUMENTI

All’interno del centro abitato si trovano: la Chiesa della Provvidenza, tipico esempio di architettura rurale dalle linee semplici ed eleganti. La Chiesa Madre dedicata all’Immacolata Concezione, costruita nel 1717. E’ la più importante di Santa Caterina Villarmosa e la particolarità che subito colpisce il visitatore è il suggestivo prospetto bianco, rivestito nel 1879 con la caratteristica pietra di Siracusa.Nelle vicinanze della Chiesa Madre si trova un edificio dei primi del 900 adibito a sede della Biblioteca Comunale Pasquale Panvini, che custodisce un ricco e vario patrimonio librario antico e moderno di circa 20.000 volumi, tra cui spiccano 38 Cinquecentine, 149 volumi del 1600, 992 volumi del 1700 e 638 opere fino al 1850.
Tra le opere, che fanno di questa biblioteca un tesoro e un vanto per l’intera popolazione, è da ricordare la preziosa Enciclopedia di Diderot e D’Alembert, donata alla biblioteca dagli eredi di Monsignor Panvini, sacerdote e studioso di medicina. L’opera nasce dalla traduzione dall’inglese al francese del Dizionario universale delle arti e delle scienze. Si tratta di una terza edizione, risalente al 1770-1779, scritta da Chamdrs, sotto la direzione di Diderot e grazie all’intervento di Madame de Pompadour, la quale riuscì a portare a termine la stesura di questa terza edizione superando le opposizioni da parte delle autorità religiose. Alla realizzazione dell’opera parteciparono anche solo esprimendo le loro opinioni su determinate questioni, molti grandi illuministi europei quali: Voltaire, Montesquieu, Turgot e Rousseau.
Nell’omonima contrada,  si trova La Fiumara, un bevaio costituito da due grandi vasche rettangolari in pietra, una con bordo più alto che serviva per abbeverare gli animali,  l’altra più bassa, con i bordi realizzati con larghe lastre di pietra lavica, poste leggermente inclinate e scanalate a formare dei lavatoi. Qui le massaie del paese si riunivano per fare il bucato, per battere, al ritmo dei gioiosi canti popolari, i panni da sbiancare; gli allevatori portavano armenti, greggi e mandrie di buoi per abbeverarli; i contadini, all’alba prima di cominciare a lavorare nei campi, riempivano i bummuli e le quartare ( tipici contenitori d’acqua in terracotta ) con l’acqua fresca.

GLI EVENTI A SANTA CATERINA VILLARMOSA

Le feste e le sagre legate alle antiche tradizioni popolari testimoniano un forte legame, che va oltre il folklore, in quanto mantengono vivi i valori del territorio che li conserva e li rivive con partecipazione e coinvolgimento. Come quello del pomeriggio del Giovedì Santo, quando nella piazza principale, viene imbandita la tavola con pane, verdura e frutta a simboleggiare l’ultima cena.
Commovente è la processione all’alba del Venerdì Santo quando il corteo religioso si muove lungo le stradine silenziose. Ad intervalli regolari i ladatori, circa venti, che seguono l’Addolorata e la Sacra Urna scandiscono coralmente le melodie e le antiche lamentanze.
La Sagra più sentita è quella del muffuletto che ha luogo i primi giorni di  Settembre e prevede la preparazione di gustose e morbide focacce aromatizzate con semi di finocchio selvatico e zafferano, condite con ragù di carne. 
Tra i prodotti tipici artigianali va segnalata la lavorazione all’uncinetto e la realizzazione dei ricami. Oggi quest’arte, recuperando le tecniche più antiche tramandate di generazione in generazione viene svolta con la stessa dedizione e competenza di un tempo, facendo del ricamo caterinese quello tra i più pregiati della Sicilia.

Fonte: sito del Comune di Santa Caterina Villarmosa.

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